SPIRITUALITA’ E SESSUALITA’

Per secoli e secoli nella nostra cultura si è cercato di far percepire la sessualità umana come un qualcosa di "peccaminoso", sporco, da dover "confessare" e per cui chiedere "assoluzioni" ogni qualvolta si commette tale impudicizia.

Secondo me questo è uno dei tanti paradossi culturali che attanaglia le nostre menti e contribuisce a creare catene legate a schemi sociali.

Partendo dalle fondamenta dell'amor proprio, l'amore verso se stessi, di conseguenza la natura umana, ci si rende subito conto di come anche la sessualità sia racchiusa al suo interno.

Per generare una vita ne occorrono 2, un maschile e un femminile, lo yin e lo yang, per generare piacere?

Il piacere lo considero come un neutro, ognuno di noi è libero di scegliere come, dove e soprattutto con chi generare e condividere piacere.

Penso che costituiscano dei limiti i tag, che la società contemporanea vuole usare per definire le persone, all'interno di sottogruppi sociali, determinati in base al modo in cui si è soliti soddisfare il naturale bisogno di piacere del fisico: omossessuale, bisessuale, eterosessuale, etc...

Gli antichi greci onoravano Dionisio dio dell'estasi, del vino, dell'ebbrezza e della liberazione dei sensi; rappresentava l'essenza del creato nel suo perenne e selvaggio fluire, lo spirito divino di una realtà smisurata, l'elemento primigenio del cosmo, l'irruzione spirituale della zoé greca, ossia l'esistenza intesa in senso assoluto, la frenetica corrente di vita che tutto pervade, il suo alter ego Romano era Bacco.

Dal mio punto di vista, mi piace considerare la sessualità e il piacere come parte integrante della mia spiritualità, poiché secondo me, l'evoluzione spirituale dell'anima passa anche attraverso la piena consapevolezza del proprio corpo, e questa si raggiunge con l'esperienza e la conoscenza anche di se stessi.

DONARE E DONARSI PIACERE E' PERFETTAMENTE NATURALE.

AMO GIOIRE DEI PIACERI DEL MIO CORPO.

Barbara Wilde